giovedì 17 marzo 2016


17 marzo 1861: nasce il Regno d'Italia *
*(Oggi, 17 marzo 2016, riproponiamo, con qualche piccolo aggiornamento, un nostro post del 17 marzo 2013.)


Gli Italiani delle ultimissime generazioni solamente 5 anni fa, o poco più, appresero che anche la loro Patria, come un comune mortale, aveva un compleanno da festeggiare, e in quell'occasione gli anni erano ben 150.
Poco più di 5 anni, dicevamo, perché fu il 24 aprile 2007 che l'allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, emanò un decreto istitutivo del comitato interministeriale che avrebbe dovuto occuparsi di tutte le questione legate al festeggiamento del 150° anniversario dell'Unità d'Italia (sic!).
Unità d'Italia, si disse e si scrisse, erroneamente, allora (errore da matita rossa), e purtroppo si continua a dire e a scrivere tutt'oggi, nonostante qualcuno si sia prodigato per far capire che il 17 marzo di ormai 155 anni or sono, il 17 marzo del 1861, non fu unificata l'Italia, ma nacque il Regno d'Italia, che ebbe come suo primo Sovrano Vittorio Emanuele II di Savoia.
A ben vedere, due cose differenti.

L'unità d'Italia infatti fu raggiunta solamente nel 1918, sotto il regno di  Vittorio Emanuele III, e nemmeno allora essa fu veramente totale.

Infatti alla fine della I Guerra Mondiale furono restituite alla nostra patria le Italianissime città di Trento e Trieste e i loro territori, ma non Fiume e la Dalmazia, che non ci furono riconosciuti dai trattati di pace a causa dell'opposizione del Presidente Americano Woodrow Wilson, e per i quali si aprì una spinosa questione che portò strazio alla popolazioni Istriane e che ancora oggi mutila la nostra Unità e grida vendetta.

Tornando al 17 marzo 1861, in questa data Vittorio Emanuele II, fino a quel momento Re di Sardegna, assunse per se e per i suoi successori il titolo di re d'Italia.


L'unità era ancora lontana, mancando all'appello, come detto, il nord-est della nostra Patria nonché lo Stato Pontificio con la Città Eterna, che fu presa solamente 9 anni dopo, il 20 settembre 1870, con la breccia di Porta Pia.




Nonostante queste mutilazioni, il 17 marzo del 1861 Vittorio Emanuele II, dopo aver mostrato sensibilità al "grido di dolore che da ogni parte d'Italia si leva verso di noi", portava finalmente a compimento il sogno che era stato di suo padre, il Re Carlo Alberto

e di migliaia di patrioti che per esso giunsero all'estremo sacrificio della vita
Il 17 marzo 1861, grazie all'impegno di monarchici, quali lo stesso Vittorio Emanuele II e Camillo Benso di Cavour, e di repubblicani quali Garibaldi e Mazzini, che seppur da posizioni diverse operarono tutti per il bene supremo della Patria, il Popolo Italiano finalmente non era più un "volgo disperso che nome non ha", e l'Italia non era più la "terra dei morti" come la definì Lamartine.


Dal 17 marzo 1861 l'Italia aveva un unico Capo di Stato: S. M. il Re Vittorio Emanuele II, il Re Galantuomo.


Dal 17 marzo 1861 nell'azzurro cielo d'Italia risuonarono finalmente le note di un unico inno






Oggi, 17 marzo 2016, ricorre il 155° anniversario della nascita del Regno d'Italia.
Una data del genere negli altri Paesi viene impressa a fuoco sui libri di storia e nelle coscienze e nelle memorie del popolo e della nazione, e celebrata con enfasi ogni anno (basti pensare al 4 luglio statunitense o al 14 luglio francese, ma non solo), qui in Italia se ne ricordano ogni 50 anni e, a parte i festeggiamenti eccezionali di 5 anni fa per il 150°, si lascia al buon cuore del singolo cittadino il "dovere" di ricordarla e festeggiarla, sperando che egli se ne dimentichi, per ovvii "repubblicani" motivi.
Ma noi Italiani che amiamo l'Italia, e sappiamo da dove essa nasce, e sappiamo che cosa questa data significhi, non dimentichiamo, e festeggiamo.
E ancor più festeggeremo quando l'Italia tornerà ad essere un Regno (perché tornerà ad esserlo, statene pur certi!)


Buon compleanno, Italia!



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